venerdì 19 settembre 2008

DiDoRe, ovvero Brunetta e le coppie di fatto





I DiDoRe di Brunetta.
"Lo Stato tuteli gli altri legami, non mi interessa se etero o omo”. Famiglia cristiana: un pasticcio. Il personaggio "E’ solo una riflessione. Sì all’assistenza, però ci devono essere doveri". "Questo governo è la più grande coalizione riformatrice della storia repubblicana, il vero erede della tradizione di centrosinistra".
Il ministro Brunetta ha detto la sua tramite il corriere della sera in merito all'annoso problema dei diritti delle coppie così dette di fatto, quelle che non si possono o non si vogliono (chissà perché vogliono i diritti poi) sposare. "Non è un progetto del governo, né della maggioranza; nel programma di governo infatti non c’è. È una riflessione da professore, non da ministro. Una riflessione politico-culturale. Nata da un articolo che firmai con Giuliano Cazzola su Libero nel febbraio 2007, contro i Pacs e i Dico della sinistra. E sviluppata con il mio vicino in consiglio dei ministri, un uomo di grande cultura e intelligenza politica come Gianfranco Rotondi. Ne parlo per la prima volta. E come prima cosa dico questo: se la nostra riflessione è utile, se serve per unire, per aggiungere, per accrescere la felicità dei cittadini, andiamo avanti", dice Renato Brunetta.
«Né Dico, né Pacs. Con il pretesto dei diritti, la sinistra intendeva puntare alla roba. Assalire la diligenza del welfare. In particolare, le pensioni di reversibilità; su cui l’Italia ha già le norme più generose al mondo, che però non affondano il sistema perché di solito un coniuge sopravvive all’altro di una manciata di anni. Ma con i Dico il superstite avrebbe percepito la pensione per venti o trent’anni: un disastro. Al contrario, i Didoré — DIritti e DOveri di REciprocità dei conviventi — non prevedono oneri per lo Stato.
Non un solo euro a carico del contribuente. Non welfare; diritti individuali. La sinistra, nascondendosi dietro le coppie omosessuali, aveva progettato un colpo grosso, un imbroglio. Paradossalmente, meglio Zapatero, per cui le due tipologie di convivenza si equivalgono. Per me, così non è, così non può essere e non voglio che sia"
In altre parole, per il Ministro (e mica solo per lui) esistono coppie di serie A e coppie di serie B, e se la proposta dovesse spostarsi in parlamento, tutto ciò sarebbe sancito nero su bianco. Troppo difficile nel paese più cattolico della terra, far passare il messaggio che le coppie formate da persone dello stesso sesso dovrebbero avere gli stessi diritti, ma sì anche doveri, delle coppie etero? Penso di sì, purtroppo.

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