venerdì 11 luglio 2014

Speed date con l'autore




Capitò tra le mie mani, anzi sotto i miei occhi qualche mese fa: Speed date con l’autore, ‘che bella idea’, pensò la mia testolina non sempre lungimirante...
Ora, lasciato il giusto lasso di tempo alla ragione, mi domando: avrò problemi io di comunicazione?
Resoconto: vado a questo speed date che non vuol dire che sto cercando un uomo ma peggio: sto cercando un editore. Un’idea nuova per dare la possibilità all'autore di presentare la propria opera. Ok. Allora perché un mese dopo l'evento mi sono rivolta alla stessa persona che in quell'occasione mi chiese di mandare la mia opera poiché interessante (si deduce ai fini della pubblicazione e non per passare qualche ora...) invece mi sento dire: “Ehm... mi dispiace, non sono io che leggo i manoscritti”... ? Perché diavolo!!!???
Gesù, ma allora che senso aveva lo speed date? Cioè io ho parlato, ho spiegato, ho visto baluginare sguardi, ho annusato interesse, ho suscitato commenti di approvazione. E ora? Che fine farebbe tutto questo interesse? Relegato sulla pila di un editor che, ovviamente, non sa nulla di nulla, non era allo speed date. Oppure, se presente fisicamente, di sicuro era tra quelli distratti.

Immagini sfocate di editoria italiana. E a me sembrava un’idea così carina lo speed date con l’editore...

sabato 24 maggio 2014

Intervista a Diego Perrone, di Silvia Azzaroli

Insieme alla collega Silvia Azzaroli, amica di lungo corso, abbiamo redatto e concordato un'intervista con Diego Perrone che trovate qui sul "Giornale Apollo", 
Buona lettura 

domenica 27 aprile 2014

Fai da tela

Dopo dieci anni da 
Vengo dalla lunala nuova feuturing firmata Caparezza/Diego Perrone s’intitola Fai da tela. La traccia 17 dell’album Museica resta coerente con tutto il concept, citando artisti e opere e da queste descrivendo situazioni, sfoghi e stati d’animo, molto reali, cupi, sicuramente crepuscolari e un’atmosfera claustrofobica, una specie di horror stile Kubrick.
“Il mio brano preferito, quello nel quale mi metto più a nudo” ha dichiarato l’artista Caparezza.
Rispetto a Vengo dalla luna, i due cantautori mostrano una crescita artistica notevole, ma che di sicuro non sorprende. La tematica è quella che si rintraccia in tantissimi dei precedenti lavori di Capa ma, soprattutto, negli ultimi lavori di Diego Perrone: Il motivetto, Vale e Fra, Rockstar. 
L’amarezza, l’inquietudine, l’illusione, la quasi rassegnazione. “Fai da tela, lascia che la gente ti dipinga, come vuole” non c’è troppo da capire, da interpretare. La questione è ben chiara: fregatene e vai avanti, tanto qualsiasi cosa farai o non farai, ci sarà qualche grillo parlante a dirti che stai sbagliando. E anche quando sceglierai di adattarti pensando che sia la cosa migliore, anche in quel caso scoprirai presto di aver sbagliato e di dover ricominciare tutto, proprio come su di una tela bianca, e magari non è nemmeno così terribile.
Questa però non è una morale, questa è l’arte, e l’arte non è reale. E nel caso di Fai da tela, è spettrale.
Non sono convinta che la versione radiofonica le renderà giustizia, dunque attendo con urgenza direi fisica il live per lasciare che ogni singolo pelo si alzi in un brivido non di paura, questa volta. Qualcosa di diverso, di più intimo.
Un consiglio a quelli che soffrono la sindrome di Stendhal, la performance che l’accoppiata riserverà live potrebbe mietere qualche vittima. Vi aggiornerò dopo il 13 Giugno. 


martedì 4 febbraio 2014

I sovversivi fanno paura a chi teme il cambiamento

Una cosa ho capito: il movimento 5 stelle, o lo si ama (anche alla follia) o lo si odia, con tutto il cuore.
Le vie di mezzo con il movimento sono abbastanza rare. Certo, non stiamo parlando di un gruppo moderato, stiamo parlando di un non partito. Stiamo parlando di tante persone con ideologie diverse anche. Soprattutto, stiamo parlando di cambiamento. E il cambiamento per molti no, non va bene. È un fatto psicologico. C’è chi proprio non ce la fa a cambiare, che passa sempre per la stessa via anche se magari hanno aperto una strada e farebbero prima ma no, loro si ostinano a passare di là. Poi sono quelli che hanno gli stessi amici di sempre, anche se magari vantano di farsene nuovi ogni giorno, vedrai che sempre con quelli andranno in vacanza, passeranno le festività, si confideranno. Metteranno in gioco se stessi. E anche in amore, anche...
Sono persone che non stanno bene come stanno ma preferiscono stare come stanno, piuttosto di un cambiamento comunque incerto.
Sono quelli che si attaccano alla parola stupro, pur non riflettendo nemmeno un attimo che la Boldrini ha seriamente offeso migliaia di donne stuprate per davvero e non virtualmente, per quanto riprovevole il video a cui mi riferisco. E vogliamo commentare i “commenti” delle donne del PD che si sono ritenute offese da insulti sessisti? E quando tutti davano delle bocchinare di Berlusconi alle donne del PDL ridevano sotto i baffi però... i gusti sessuali si possono discutere a secondo della bandiera? O semplicemente perché è scontato per qualcuno essere arrivati dove si è con la laurea in tasca, vari studi e vari impegni, mentre per le donne del PDL la strada è stata facile, magari un po’ scomoda perché si sta in ginocchio ma di sicuro molto più breve.
E lo dico precisando che mai e poi mai il mio voto è stato a destra. Ma lo devo proprio dire da che parte sto? Non serve, lo fanno già i giornalisti anche se dovrebbero essere super partes?

La mia è solo una stupida analisi psicologica sul fenomeno M5S, o lo si ama o lo si odia. La storia ce lo ha insegnato: i sovversivi fanno paura.