lunedì 21 novembre 2011

Siamo solo piccole frecce di un grande arco

Siamo anonimi, passeggeri solitari in questo pianeta fatto di tante formichine pensanti. Siamo tanti, troppi, ci schiacciamo a vicenda convinti di aiutarci. Siamo solo sabbia anzi granelli di sabbia della stessa spiaggia. Siamo le emozioni che proviamo e non quelle che facciamo provare. Ecco che io, per sei anni, mi sono illusa di poter essere qualcosa di più di un granellino di sabbia, magari una conchiglia o un’onda del mare addirittura! Ma ora ho capito che anche divenendo onda o conchiglia, resto una delle tante. Onde o conchiglie. Le emozioni che posso regalare con i miei scritti, sono limitate a poche persone, questo perché qualcuno, il destino ostile o persone ostili, han deciso così. Ma è inutile prendersela, ora l’ho capito. È inutile battagliare quando comunque sia, nessuno mi dà la certezza che il mio ultimo romanzo, ad esempio, valga di più di quello super pubblicizzato che vende 100.000 copie. Nessuno. Adeguarsi è vita, anche se fa male. Bisogna solo essere concreti. Non posso andare contro il destino. Non basta essere bravi per diventare scrittori, per togliersi dall’anonimato. No. È, come sempre, una questione di fortuna. Alcuni ce l’hanno, altri no. Tutto qui. Io sono tra quelli che non ce l’hanno avuta, ed è inutile che mi illuda che cambi. Almeno ora lo so, almeno ora l’ho capito.