domenica 23 settembre 2012

Bonobo Power


Avevo i Radiohead sotto casa, in quell’ultimo scampolo di Rock in Rome a Capanelle, ma.... ovviamente, ho scelto i Bonobo power, e non pensate che sia solo una scelta lowcost, non lo state pensando... Ero curiosa, per l’evento, per il tipo di evento, e la cosa mi ha garbato parecchio. La location, festa popolare del corto circuito, è perfetta per dei ragazzi molto giovani, e per il pubblico altrettanto adolescenziale.

Dopo l’esibizione del primo gruppo, gli Skazza, arrivano finalmente i Bonobo Power, introdotti dalla stupenda Tutti dormano, numero due de Il sono eretico, per poi continuare con i pezzi più “alternativi” del santo di Molfetta. Da Ulisse, La Ghigliottina, Ti sorrido mentre affogo, per citarne alcuni. La fantastica Abiura di me, Io vengo dalla Luna, il tutto mentre sotto di loro, anzi, paralello a loro (non c’è il palco), incombe il pogo, cioè il pubblico si prende deliberatamente a spallate o peggio. Divertente a vedersi e nemmeno pericoloso. Chiudono con Ilaria Condizionata.

Bravi Bonobo Power, vi seguirò con molta attenzione. Ma non perché siete una cover band (forse l’unica? Non so... boh) di Caparezza. Ma per il nome che avete scelto, sperando proseguiate con questa filosofia bonobbiana.

AGGIORNAMENTO:  a presto per un'intervista tutta bonobbiana con i Bobono Power.... :D

mercoledì 12 settembre 2012

Chi ha spento la radio? Ciao Francesca




Non riesco a smettere di pensare a te Francesca, mia coetanea, con il tuo talento e la tua intelligenza, hai detto basta a tutto buttandoti da un ponte. Non riesco a capire come la natura, chiamala Dio, chiamala entità suprema, abbia creato un cervello così perfetto, quello dell’essere umano, e poi abbia deciso che si può inquinare così, complice la vita forse, le delusioni, lo smog.. ? Non lo so, non lo capisco. Eppure non riesco a smettere di chiedermi e a cosa stavi pensando gli ultimi istanti della tua vita, quando sei arrivata a salire su quel muretto al Mandrione, con i treni che passavano sotto. Di sicuro non hai pensato a tutti quegli ascoltatori che hanno riso con te, che ti hanno dato una carriera. Perché se avessi pensato a chi ti vuole bene, anche se estranei e non coloro da cui lo avresti voluto, forse ti saresti buttata. Ecco, se in quel momento Francesca mia avessi pensato a me,  che non ti conosco, che non mi conosci ma che come te ha conosciuto da vicino il tunnel e poi ne è uscita, se ti fossi voltata in dietro un attimo...  ma quel male merdoso ha avuto la meglio, e ti ha buttato di sotto. No Francesca, nessuno ti potrà sostituire, nessuno più di chi ti voleva bene, ti potrà rimpiangere. E ora, quei quattro carciofari delle radio? Liberi? Già, liberi di dire cazzate... 
E l’etere continua, così come è continuato dopo che ci ha lasciati Gianni Ottaviani, Gianni Elsner... magari era la loro ora, e ora mi chiedo: era la tua? Secondo me no... Ciao Francesca.