giovedì 18 ottobre 2012

Gay è un insulto



Mi trovo al consiglio di classe (seconda media, ma non darò altri dettagli) per decidere la rappresentante di classe ma arrivo in ritardo pochi minuti e subito scopro che il tema sono gli insulti, o meglio: una professoressa, per fortuna provvisoria, s’è permessa di insultare un alunno. A quel punto mi è sembrato legittimo chiedere di che insulto si trattasse. La madre del ragazzino, molto ma molto infervorata, ha fatto sapere che per via di un innocente gioco tra ragazzini, la professoressa è stata rea di aver dato del gay ai due giocherelloni. Capito? Dei gay... che questa ignorante cafona di supplente intendesse dileggiare in quanto lei omofoba... già, abbiamo questa gente qui a insegnare ai nostri figli, è stracerto. Difatti, ho subito fatto capire che non si fa, ma quando ho sentito pretendere dalla mamma del bambino dileggiato, scuse ufficiali, non ce l’ho fatta a stare zitta.
Dunque gay è insulto?
No mah...
NO MAH?
Mah che vuoi... se poi a mio figlio danno del gay e quello si difende con un cazzotto io me la prendo con la professoressa, perché la colpa è la sua!
Ok, dunque mi pare di capire che per queste persone, per lei e per chi le dava ragione a gran voce, è meglio essere dei bulli che gay
Carine. Mi ha ricordato qualcosa... ma no, non ce lo metterò in mezzo questa volta. In ogni modo mi sento schifata e tanto delusa: da questa supplente, da queste madri di mentalità chiusa, da me stessa per aver provato un attimo a far ragionare delle persone che si sono rifiutate di capire il mio punto di vista. 
Gay non è un insulto, è altro e dovrebbero iniziare a capirlo a 12 anni, per non diventare come quella supplente. Omofoba e ignorante.

martedì 9 ottobre 2012

Caparezza di nuovo trascinato nel tristissimo tunnel del divertimento da Diego Perrone

Almeno questo mi viene da pensare, dopo aver guardato i pochi secondi del backstage del video di Santostefano, secondo estratto dall’album Dove finisce il colore, delle fotografie lasciate al sole, di Diego Perrone, una featuring che i fans di Diego conoscono già da un po’ e tra poco, grazie al video, conosceranno anche gli altri.
Un pezzo ballabile su un testo che sembra descrivere un attacco di panico in discoteca, o pseudo, tra tacchi vertiginosi, puzza di sudore, alcol, e tutte le banalità del caso, dai deejay dal look improbabile (Micheal Besozzi, personaggio uscito fuori dai concerti dell’Eretico tour), il buttafuori, a tutta la serie di claustrofobiche figure che davvero si incontrano in quel genere di situazioni.  
Ecco che il protagonista diventa isterico.
Nei pochi stralci di video sembra che Diego Perrone viva un incubo piuttosto reale. Passando attraverso una sorta di tunnel (citazione?) si ritrova scaraventato in mezzo a personaggi grotteschi, caricature di quelli reali, e non è detto che quelli reali siano meno grotteschi di questi esasperati nel video. Le cubiste, il nostalgico di Elvis, gli alternativi, insomma c’è un po’ di tutto nel calderone. Seduti in uno dei classici divanetti, dove uno pensa di poter essere lasciato in pace (cit. mia questa volta), i due cantanti sono sobillati a divertirsi ma Caparezza ha un attacco di narcolessia per quanto trova il tutto noioso e, nel finale, come da testo, ci si chiude nei cessi per leggere Dostoevskij. Sembrerebbe davvero la sola alternativa. 
Il video del backstage


domenica 7 ottobre 2012

L'intervista ai Bonobo Power


In un caldo pomeriggio di fine Settembre, eccomi in quel di San Policarpo, mitico parco che quelli cresciuti intorno alla Tuscolana conoscono sicuro. Stiamo sempre parlando di Roma eh... È qui che incontro per la seconda volta, la prima durante il concerto al corto circuito vedi qui qui i Bonobo Power, sei giovanotti che alla proposta di fare un’intervista per questo blog, si sono resi subito disponibili. 
Le domande non mi sono riuscite come avrei voluto, complice l’emozione da prima volta, infatti si sente la voce a volte incerta, altre isterica. Ma per fortuna loro sono stati bravissimi a non farmi sentire troppo scema! 
Continuo a seguire i Bonobo Power che, per simpatia, non certo per talento o esperienza, mi hanno nominata agente, fosse altro per una certa dritta che ho dato loro, ma per ora non diciamo niente per scaramanzia. In ogni modo l’agente ai Bonobo la faccio volentieri, poiché la cosa mi diverte molto....
Ecco il video