martedì 23 giugno 2009

Rivisitando Dante in chiave case editrici.


Ovvero: l'inferno, purgatorio e paradiso dell'editoria Italiana secondo QUESTA famigerata lista di buoni, sani, biondi e con gli occhi azzurri, oppure grassocci, indolenti, e casinari. O, addirittura: spregevoli, malfattori, brutti da far paura. Sì, sono loro, gli editori italiani. E tutto questo è preso davvero sul serio, sia da loro (editori) sia dagli autori o presunti tali. Mi stancherò di dirlo cosa penso sull'editoria a pagamento, la rinominata E.A.P.. Penso di loro il peggio del peggio, né più né meno di quello che hanno scritto tanti miei colleghi compresa la persona che gestisce il blog alla quale facci anche i complimenti per TUTTO. Ma (era chiaro che c'era il ma, giusto?) ma non capisco una anzi: tante cose di questa lista. Ad esempio mancano nomi di famose case editrice a pagamento, ad esempio: Bastogi, Serarcangeli. Oppure la mia, la Nonsoloparole, che invece non chiede denaro. Poi alcune case editrici le trovi in paradiso malgrado si facciano pagare per la lettura, non era fra le frodi? Non ho trovato da nessuna parte Scrittura&Scritture che mi risulta essere una casa editrice in gamba, almeno lo è stata con me. Oppure, inorridisco, mi ritrovo al Purgatorio, una casa editrice fantastica come la mia Graphe.it, ma perché??? Non capisco...
Ma, soprattutto, mi domando (e domando a tutti) perchè esistono le puttane? Sì, avete capito bene, le prostitute. Perché ci sono tanti ma tanti uomini che sono disposti a pagare. E perché questi uomini sono disposti a pagare? Perché altrimenti non troverebbero con chi fare sesso ma anche per un sacco di altre ragioni. Ok, non stiamo parlando di prostituzione ma di editoria italiana. Già, c’è quella buona e quella scarsa. È vero. Ma anche per scrittori e scritti è lo stesso. Ci sono quelli bravi e capaci che meritano di pubblicare e quelli che invece farebbero meglio a cambiare hobby. Lo so, sono dura, ma la realtà è che chi sente il bisogno di pagare lo fa perchè vuole emergere a tutti i costi o perchè in fondo in fondo sa che il proprio scritto non vale il rischio di nessun editore, in altre parole non sarebbe proprio meritevole di essere stampato.
Se uno scrivere per diletto, fa bene. Fa benissimo. È terapeutico. Ma se si scrive con l’idea di diventare le nuove Maraini, o i nuovi Smith quando non se ne hanno proprio le capacità, è altamente negativo. Soprattutto per chi qualche capacità ce l'ha davvero.
Torniamo alle prostitute. Dicevamo: se non ci fossero i clienti non ci sarebbero nemmeno le puttane. Dunque se esiste una lista E.A.P. è perchè ci sono tanti, fin troppi, ‘clienti’ e si sa come va il mondo. Queste presunte case editrici si ritrovano nelle loro grinfie ingenui e sognatori che, logicamente, ci cascano. Ovvero si comprano le loro belle copie per poi ritrovarsi con una mano davanti e l’altra di dietro. Spero che il modo di dire sia conosciuto ai più.
No, Dante, o quel che ne resta, si rivolterebbe nella tomba a leggere quanto ho scritto, ne sono certa.
Come risolviamo la faccenda? Basterebbe tanto poco.
Basterebbe che si smettesse di pagare. Perché soddisfare quell’ego meschino e un tantino sciocco serve solo a ingrassare i porci.
E a creare liste a mio dire un po’ sommarie.

5 commenti:

Silvia Azzaroli ha detto...

Coff coff posso dire una cosa Giusi? Io non mi sento affatto ehm puttana, perdonami ma queste parole mi hanno un pochetto infastidito visto che io se ho accettato di pagare è stato su insistenza dei miei, che continuavano a dire che la Bastogi fosse una casa editrice rinomata e purtroppo, di fatto, lo è, non l'ho fatto per emergere a tutti i costi.
Io volevo aspettare, ora sto facendo a modo mio, rifiutando contratti su contratti e mandando a fanculo tutti quelli che chiedono soldi, compresa la Bastogi, la quale, peraltro, non si è presa nemmeno la briga di cercarmi di nuovo, anche se il mio romanzo, pubblicato con loro, ho finito tra i finalisti di un concorso patrocinato dal ministero dei beni culturali, il che, penso, significherà pur qualcosa.
Capisco cosa vuoi dire e sono d'accordo, non del tutto però, molti ragazzi che si fanno fregare da sti stronzi lo fanno in buona fede, avendo a che fare con case editrici rinomate(non si sa perché=_=), poi ci sono gli stronzi come Moccia che hanno pagato non so quanti soldi per pubblicare la sua prima porcheria e poi è diventato quello che è diventato, avendo peraltro già le spalle coperte: notare, lui, pur essendo raccomandato ha dovuto pagare, segno che qualche casa editrici seria tra le grandi c'è, non la Feltrinelli però, la quale, misteriosamente non figura in elenco inferno, mentre lui, si sa, ha pagato per proprio la Feltrinelli per pubblicare...
un bacio

Anonimo ha detto...

Penso che lo stato dovrebbe fare qualcosa per far smettere a queste case editrici di far pagare soldi a chi vuole pubblicare un libro perchè lo trovo vergognoso. Non so quali altre strade ci possono essere per farsi conoscere..magari concorsi, iniziative su internet o come di recente alla fiera del libro di Torino so che è stato organizzato un incontro con gli editori da parte del gruppo di facebook contro l'editoria a pagamento e l'ho trovata una buona idea per ritrovarsi tra tutti gli aspiranti scrittori e far capire a queste case editrici che è ora di smetterla

Bly

Unknown ha detto...

Per Silvietta: per prostitute non intendevo certo chi paga ma il contrario! Anche se ho precisato che la mia è solo una provocazione. Potevo dire di peggio. Potevo dire che non c'è sballo senza giovani che vogliono sballare ma stiamo davvero uscendo dal seminato. Certo, se tutti smettessero di 'pretendere' di pubblicare pagando sarebbero tanti, spesso, inutili, libri in meno ad uscire. Non so chi ha detto che la Bastogi è una grande casa editrice, probabilmente qualcuno a cui conveniva lasciartelo credere. Mi dispiace se poi alla fine hai dovuto sperimentare sulla tua pelle il contrario. Riguardo al concorso ti auguro di vincerlo, sarebbe un bel traguardo. Ma questo sarebbe cmq merito tuo e non della casa editrice. Le troppe lacune dimostrate fin d'ora non si possono riempire solamente con un concorso regionale, a mio parere. Io avrei preteso (pagando) molto, molto di più!
Bly: sicuramente prima o poi, spero presto, un Di Pietro e un libri puliti uscirà fuori. Certo, non è che cambierà il mondo dell'editoria, ma già sarebbe molto se l'opinione pubblica fosse informata che l'80% dei libri che ci sono in giro sono il risultato del becero sfruttamento dei soliti furbetti alle spalle di artisti sognatori (e ottimisti) :(

Carlotta ha detto...

Ciao Giusi, mi permetto di parlare per quanto riguarda le liste. Di case editrici in Italia ce ne sono a migliaia e noi non abbiamo la possibilità di conoscerle se non attraverso le testimonianze di coloro che ci hanno avuto a che fare. Abbiamo precisato che le liste sono dinamiche e che il WD non ha la verità in tasca proprio per questo. Tutto l'aiuto che ci vorrai dare sarà ben accetto per inquadrare ulteriormente la situazione. E per il resto concordo. Però vorrei aggiungere una cosa. Spesso gli autori accettano perché sono ingenui ;)

Unknown ha detto...

Sono d'accordo con te Dabria in particolare quando dici Spesso gli autori accettano perché sono ingenui.... Purtroppo l'ingenuità è alimentata dalla pressione degli editori a pagamento che tendono ad influenzare l'esordiente con frasi tipiche, ad esempio il classico: "funziona così". Sì, per il loro tornaconto!