giovedì 23 ottobre 2008

E' più facile vincere al superenalotto


che farsi leggere dalle case editrici. Perché se sono piccole ma oneste non hanno chi le aiuta a smaltire la mole di lavoro, se sono grandi non ti considerano perché non sei nessuno o non hai quell'-aiutino- da parte di un addetto ai lavori, ma può essere benissimo un V.I.P. qualsiasi, non importa quello che ha fatto o non ha fatto o se sia attinente a ciò che hai scritto. Se poi, ecco l'ipotesi peggiore, ti cagano, vuol dire che vogliono spillarti quattrini. E non faccio commenti perché ogni presunto scrittore è libero di buttare il proprio denaro come vuole, anche se voglio ricordare che in Darfur e in tanti luoghi di guerra, c'è bisogno praticamente di tutto.
Se invece vincessi i quattrini del superenalotto, potrei diventare la maggior azionista della Mondadori, pagare decine di persone che tradurrebbero L'uomo nell'ombra nel giro di una settimana, lo porterebbero manco in libreria ma a Hollywood, e tra un anno sarei a braccetto con Jake Gyllenhaal e David Boreanaz sul tappeto rosso del Festival del cinema di Roma. La gente direbbe "chi cazzo è quella?" e io continuerei a ridermela e farmi fotografare. Sì, sono solo sogni, ma almeno sognare non costa nemmeno un euro se uno ha il tempo di farlo.

1 commento:

Graziano Vagnozzi ha detto...

Ho trovato il tuo blog attraverso il commento che mi hai lasciato. Mi pare molto interessante, ora me lo spulcio.

In effetti la situazione dell'editoria italiana è per certi versi raccapricciante...
Ti faccio comunque un grande in bocca al lupo!