venerdì 1 giugno 2012

Chi ha ucciso la promozione della cultura

Tempo fa, insieme all’amico Raffaele Calafiore, editore di Nonsoloparole, si è giunti a credere ad un’idea simpatica e innovativa: regalare un romanzo, nell’ambito di cene o aperitivi cene. Già, un libro in omaggio. La cosa sembrava davvero interessante. Tutti erano entusiasti, sulla carta. Parlo dei ristoratori.

Si sa, al ristorante ci vai per mangiare, non per acculturarti. L’unica cosa che ti riempi è la pancia, non certo la testa. Eppure, non si dice che i libri siano cibo per la mente? Ecco l’idea: cibo per il corpo, cibo per la mente. Sì, sembrava tutto molto bello e attraente... mah... mah c’è che proprio oggi, mi sono resa conto che, almeno da queste parti, a nessuno frega un cazzo della cultura, anzi, di promuovere la cultura. La gente, spiegano i ristoratori, vuole dei passatempi facili facili: posta stravagante, il karaoke, la danza del ventre, i sottofondo musicali. I ristoratori non si fanno problemi a pagare i cantanti che imitano le icone musicali, che giustamente avranno un compenso, no? Ma non se lo sognano assolutamente di acquistare un quantitativo di libri, per poi regalarli come gadget hai clienti. Oddio regalare... ovviamente non si regala nulla, si “pompa” il prezzo della cena, del menù fisso che uno va a proporre. Si fa pagare il costo del libro. Anche se costa pochissimo, se è un libro ogni due persone, dunque stiamo parlando di massimo cinque euro in più. Anche in questo caso, niente amici miei.

Da un energumeno con moglie pazza a seguito, che, purtroppo, gestisce una pizzeria in zona Prenestina (spero di non offendere tutti i pizzaioli e ristoratori di zona!) mi sento dire: “va bene l’evento ma tu devi portare i tuoi clienti, farmi pubblicità. I miei clienti non te li do mica, pagano quello che pagano sempre, non se ne fanno niente dei libri. Io ti ho concesso il ristorante, questo è quanto”. Per poi essere poco gentilmente cacciata via. Che non fossero convinti lo sapevo, non nascondi la locandina in alto, sopra i prezzi così, se vuoi farla.

Questa degli eventi è una cosa che deve prima di tutto deve interessare a chi la fa, come qualsiasi cosa al fine di intrattenere i clienti. Come la televisione su sky (ma non si paga sky?). Come ovviamente lo spettacolo di cabaret.
Ma la cultura, amici miei, non va, proprio no, non si vende. A noi che amiamo leggere nessuno ci caga. A noi che ameremmo avere in regalo un libro, quando andiamo a cena fuori, non ci resta che ascoltare lo stornello di turno, sperando che la cena finisca al più presto.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

.Sarebbe interessante leggere la lista dei rifiuti...:) (rifiuti in tutti i sensi). Daniele A.

Alex G. ha detto...

A me sembra assurdo che un ristoratore non riesca a vedere l'affare o quanto meno un guadagno di immagine in quello che Good meal good read propone. Non capiscono che i clienti sonoo invogliati a tornare ottenendo in omaggio un libro? Stamattina mi sono davvero sentita considerare alla stregua di un venditore di accendini. Sbattuta fuori dal ristorante con una spinta. Ma dico, ci siamo impazziti? E' questo il modo di fare affari? Quando gliel'ho ripetuto ben due volte e anche Giusi che i menu erano per tutti i clienti e non solo per quelli che portavamo noi e tu hai il coraggio di dire: "Se lo dicevate prima" cosa? Ma se lo abbiamo detto non una ma due volte! Poi la reazione di cacciare due persone che lavorano fuori dal tuo locale alla stregua di un venditore ambulante del quale liberarti è stato davvero umiliante. Io auguro davvero di essere trattati anche loro così. Anzi, come ha detto Giusi stamattina: "Tra qualche mese vedremo le saracinesche chiuse" Quella sì che sarebbe una rivincita, anche se una piccola ce la siamo prese oggi. Cmq il proprietario di un altro bar ci fa: "Nessuno legge in questa zona, tutti analfabeti" poi anche "Preferirebbero un cavatappi come regalo piuttosto che un libro" il tutto detto ridendo. Io non trovo ci sia niente da ridere anzi, la cosa è terribilmente desolante.

Silvia Azzaroli ha detto...

Davvero triste e desolante. Inizio seriamente a pensare di dover emigrare

Unknown ha detto...

Pienamente ragione ad entrambe!!! Ma il cavatappi? Ma regalate un accendino sì, per darvi fuoco!!!!