Mi trovo al consiglio di classe (seconda media, ma non darò
altri dettagli) per decidere la rappresentante di classe ma arrivo in ritardo
pochi minuti e subito scopro che il tema sono gli insulti, o meglio: una
professoressa, per fortuna provvisoria, s’è permessa di insultare un alunno. A quel
punto mi è sembrato legittimo chiedere di che insulto si trattasse. La madre
del ragazzino, molto ma molto infervorata, ha fatto sapere che per via di un
innocente gioco tra ragazzini, la professoressa è stata rea di aver dato del
gay ai due giocherelloni. Capito? Dei gay... che questa ignorante cafona di
supplente intendesse dileggiare in quanto lei omofoba... già, abbiamo questa
gente qui a insegnare ai nostri figli, è stracerto. Difatti, ho subito fatto
capire che non si fa, ma quando ho sentito pretendere dalla mamma del bambino
dileggiato, scuse ufficiali, non ce l’ho fatta a stare zitta.
Dunque gay è insulto?
No mah...
NO MAH?
Mah che vuoi... se poi a mio figlio danno del gay e quello
si difende con un cazzotto io me la prendo con la professoressa, perché la
colpa è la sua!
Ok, dunque mi pare di capire che per queste persone, per lei
e per chi le dava ragione a gran voce, è meglio essere dei bulli che gay.
Carine.
Mi ha ricordato qualcosa... ma no, non ce lo metterò in mezzo questa volta. In
ogni modo mi sento schifata e tanto delusa: da questa supplente, da queste
madri di mentalità chiusa, da me stessa per aver provato un attimo a far
ragionare delle persone che si sono rifiutate di capire il mio punto di vista.
Gay
non è un insulto, è altro e dovrebbero iniziare a capirlo a 12 anni, per non
diventare come quella supplente. Omofoba e ignorante.
2 commenti:
Grande Giusi. Che bell'esempio questa professoressa, mi fa proprio piangere -_-''' e le madri con quel "no ma" mi ricordano tanto quei simpaticoni politicamente corretti che dicono "Ah sapete, non ho nulla contro i gay, ho anche degli amici gay (se ci fate caso sembra che stanno parlando dell'animale domestico ndr), ma..." il resto lo puoi ben immaginare.
Che razza di paese
Grazie Silvia, infatti c'è stata una premessa di dieci minuti su amici gay di famiglia prima della sparata a zero. Ma io capisco che la rabbia era per il timore (assolutamente fondato) che questa insegnante minasse la psicologia del ragazzo, e da madre lo capisco. Purtroppo soprav-viviamo in un paese altamente omofobo, dove ancora ci si sposa con le donne di giorno e se lo prende in culo da uomini (o viados....) di notte. Ci sorprendiamo che ragazzi di quell'età prendano il termine gay come insulto? Sarebbero i genitori che per primi dovrebbero avere un insegnamento, rispetto a taluni argomenti.
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