Una cosa ho capito: il movimento
5 stelle, o lo si ama (anche alla follia) o lo si odia, con tutto il cuore.
Le vie di mezzo con il movimento
sono abbastanza rare. Certo, non stiamo parlando di un gruppo moderato, stiamo
parlando di un non partito. Stiamo parlando di tante persone con ideologie
diverse anche. Soprattutto, stiamo parlando di cambiamento. E il cambiamento
per molti no, non va bene. È un fatto psicologico. C’è chi proprio non ce la fa
a cambiare, che passa sempre per la stessa via anche se magari hanno aperto una
strada e farebbero prima ma no, loro si ostinano a passare di là. Poi sono
quelli che hanno gli stessi amici di sempre, anche se magari vantano di farsene
nuovi ogni giorno, vedrai che sempre con quelli andranno in vacanza, passeranno
le festività, si confideranno. Metteranno in gioco se stessi. E anche in amore,
anche...
Sono persone che non stanno bene
come stanno ma preferiscono stare come stanno, piuttosto di un cambiamento
comunque incerto.
Sono quelli che si attaccano alla
parola stupro, pur non riflettendo nemmeno un attimo che la Boldrini ha
seriamente offeso migliaia di donne stuprate per davvero e non virtualmente,
per quanto riprovevole il video a cui mi riferisco. E vogliamo commentare i “commenti”
delle donne del PD che si sono ritenute offese da insulti sessisti? E quando
tutti davano delle bocchinare di Berlusconi alle donne del PDL ridevano sotto i
baffi però... i gusti sessuali si possono discutere a secondo della bandiera? O
semplicemente perché è scontato per qualcuno essere arrivati dove si è con la
laurea in tasca, vari studi e vari impegni, mentre per le donne del PDL la
strada è stata facile, magari un po’ scomoda perché si sta in ginocchio ma di
sicuro molto più breve.
E lo dico precisando che mai e
poi mai il mio voto è stato a destra. Ma lo devo proprio dire da che parte sto?
Non serve, lo fanno già i giornalisti anche se dovrebbero essere super partes?
La mia è solo una stupida analisi
psicologica sul fenomeno M5S, o lo si ama o lo si odia. La storia ce lo ha
insegnato: i sovversivi fanno paura.